La cacca: 5 cose + 1 che i neogenitori ancora non sanno

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Prima non lo avreste mai detto. Eppure, una volta diventati genitori, siete caduti nell’abisso. Improvvisamente non siete più in grado di riconoscere il disappunto di quegli amici senza figli ai quali avevate giurato, con i quali avevate scommesso, assieme a cui avevate riso e deriso chi lo faceva incessantemente, e con i quali forse vi siete pure offesi quando hanno provato a insinuare che anche voi stavate cadendo nel loop.

Il 90% dei vostri discorsi riguarda lei: la cacca. E non lo fate apposta: la prima domanda di vostra madre al telefono è se l’ha fatta, quante volte, di che colore. Poi chiama la suocera e si ricomincia. Magari siete in ufficio e le chiacchiere alla macchinetta del caffè iniziano innocentemente sulla serata precedente, per poi deragliare rovinosamente verso le marche di pannolino che non fanno arrivare la popò nella schiena.

Insomma, alzi la mano chi almeno nei primi mesi di vita di suo figlio non ha applaudito al pannolino pieno, non ha pensato che se l’ha fatta la giornata ha preso senso, non ha consultato la guida Pantone per imparare a descrivere le sfumature di verde, i sottotoni del giallo, le tonalità del marrone, e non ha accolto sulla soglia di casa il partner di ritorno dal lavoro con l’aggiornamento cacca. E non nascondiamoci dietro un dito: se cercate su Google l’espressione “cacca verde”, saltano fuori 344mila risultati!

E visto che siamo tutti super preparati sull’argomento, e ci teniamo a fare paragoni, a raccontare a tutti come è quella del nostro angelico bambino, come si è evoluta nei giorni e nella settimane, forse può tornare utile sapere alcune cose che sono quasi sicura non conoscete (ancora). Un po’ per avere sempre qualcosa di nuovo da dire sull’argomento, un po’ per non apparire improvvisamente incompetenti sulla materia!

Ecco la guida definitiva in 5 punti all’argomento cacca del bambino. E vi invito a arrivare fino in fondo, dove si cela il meglio!


1) La mostra: La cacca! Storia naturale dell’innominabile

mostra sulla caccaL’ho vista a Cagliari appena mi sono trasferita in questa città, all’interno del Festival Tuttestorie: chi l’ha organizzata è un genio. Nello specifico l’Associazione didattica museale di Milano e Editoriale La scienza che ha pubblicato il libro di Nicolas DaviesLa cacca“. Una mostra itinerante, dopo una sperimentazione londinese che aveva riscosso grande successo mediatico e di pubblico, che affronta l’argomento in modo professionale, dal punto di vista fisiologico, naturalistico ed ecologico, ma con una creatività esilarante. Si parte da un percorso a ostacoli, un vero e proprio campo minato di cacche (finte) diverse di altrettanti animali, da evitare di schiacciare per poter proseguire la visita. Si passa poi a esaminare il legame tra “cosa si mangia e cosa si fa”, prima di arrivare alla cacca-machine: tu inserisci il cibo e lei produce la relativa energia e il relativo scarto! La parte migliore è forse l’esplorazione sensoriale, perché la cacca ha un odore e una consistenza. E anche un sapore perché, diciamo la verità, alcuni animali la mangiano! E alla fine, se è vero che dal letame nascono i fior, si arriva a scoprire tutti i lati positivi della cacca, utile per concimare, costruire, scaldare.


2) Dung Paper: the brown is the new green!

dung paper flowerDal letame nascono i fior, dicevamo. E infatti questi bellissimi fiorellini e altri oggetti in carta sono proprio realizzati a partire dalla cacca di elefante! Il 75% per l’esattezza, mentre per il restante 25% viene utilizzata carta riciclata da quotidiani locali. Un progetto a cura di Vagamondi, cooperativa nel settore del commercio equo e solidale, che ha un triplo effetto benefico: ecologico, naturalmente, ma anche sociale, perché dà lavoro agli abitanti dello Sri Lanka, e naturalistico, perché permette la salvaguardia degli elefanti. La prima volta l’ho scovata da Sucania Bottega del Mondo a Cagliari, e non mi sono fatta mancare l’occasione di regalare fiorellini di dung paper alle mie amiche per Natale! Se volete saperne di più sul progetto, ve lo racconta direttamente Mr Elephant!


3) Fare la cacca in… compagnia!

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Un gruppo di esperti educatori, autori, musicisti e divulgatori scieintifici organizzano laboratori, giochi, attività teatrali con focus sull’innominabile. Hanno fondato la compagnia della cacca e questo è il loro manifesto:

Una delle prime parole imparate dal bambino. Un bisillabo. Una provocazione. Che fa ridere i bambini e storcere il naso ai grandi. Trasgressione e rifiuto insieme. Un occidentale ne produce più di un etto al giorno, eppure ha il timore di infrangere il tabù: parlarne.

Per questo nasce la Compagnia della Cacca. Per vincere la rimozione delle proprie parti sporche, socialmente inaccettabili. Per scrutare nei nostri rifiuti, nei profondi labirinti del nostro metabolismo mentale quotidiano. Per provare ad occuparcene, giocando molto seriamente.


4) Tre libri sulla cacca

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Il più famoso l’abbiamo citato al punto 1: La cacca, di Nicolas Davis. Il secondo più famoso libro sulla cacca è Cacca Pupù di Stephanie Blake. Ma io metterei sul podio un terzo libricino che hanno regalato da poco a Matteo e che a lui piace tanto: Chi me l’ha fatta in testa? di Werner Holzwarth e Wolf Erlbruch (Salani). La storia di una povera talpa miope che cerca il colpevole tra tutti i suoi amici animali, scoprendo che ognuno la fa a modo suo!


5) La infografica puzzona

Eccola la vera perla, la mia preferita. Una infografica sui tipi di popò: forme, colori e descrizioni divertenti. Ma non è la sola: su Pinterest trovate tantissimi utilissimi spunti, per esempio qui e qui!

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+1 Bonus popò per neogenitori

Babys-Poop-AlarmSe siete ancora in dolce attesa o alle prime armi, non spaventatevi.

Per voi un bonus: il poop alarm, che suona e si illumina quando è ora di cambiare il pannolino. E ho scovato anche un video dimostrativo.

Beh lo ammetto: questi l’hanno fatta davvero grossa!


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