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Cagliari per bambini: passeggiata in Castello alla ricerca degli animali

Ci credete che questa foto è stata fatta a Cagliari?
Quanti scorci non conosciamo finché non ci mettiamo a girare a piedi per la città.
Domenica sono stata a spasso con Matteo: vi propongo una passeggiata in Castello kidsfriendly, una caccia al tesoro con tanto di mappa.

Iniziamo da questa viuzza che piacerà tantissimo ai bambini: via Stretta (1). Una via speciale, la più piccola che c’è, che, se allarghi le braccia, riesci a toccare i due palazzi che si guardano. E di sicuro si ascoltano. Pensate, bambini, se abitaste qui, quante urla sentirebbero i vicini?
Un abitante speciale con il pollice verde ha riempito ogni lato di questa strada con piante: la sua porta spicca perché è rossa. E la riconoscerete da due grandi lettere, G e D, che stanno per Giogio Durli. Cercando tra le piante troverete un abaco, un pallone, un pelouche, una scarpa trasformata in vaso, sedie colorate e chissà cos’altro!
Ah sì, di sicuro degli specchi, che vi faranno diventare immediatamente parte di questi scorci magici!

 

Via stretta, il portone con le lettere G D

L’abaco nascosto in via Stretta

 

Specchi magici in via Stretta

Siamo in Castello o allo zoo?
Difficile dirlo. Di sicuro siamo nel punto più alto della città. Ed è pieno di animali!

Leoni, tanti leoni!

Se arriviamo da via Manno, e non vogliamo fare tutti gli scalini del Bastione, dovremo per forza passare dalla Porta dei Leoni (2). Sono lì in alto, sull’arco, due, ma vi assicuro che passeggiando scoprirete che sono in ottima compagnia. E non finisce qui: in questo articolo troverete l’elenco (e il video) di tutti i leoni che abitano Cagliari.

Porta dei due leoni, Cagliari

Che, per caso, conoscete un domatore?

Secondo Matteo, spaventato dalla grande fatica, ha tentato la fuga: l’ha scoperto sulla grande terrazza del Libarium (3), e l’ha documentato con una foto!
In realtà quest’uomo la fuga l’ha tentata attraverso il mare: è un naufrago di Bruno Meloni, ma è tutta un’altra storia!

Il naufrago, Bruno Mameli, Cagliari

E Bruno Meloni chi è? Un artista che ha regalato tanti animali alla città. Poco più su, per esempio, camminando fino al Ghetto degli Ebrei (4) ed entrando nel suo bel cortile, c’è un suo cavallo, gigante!

Il cavallo di Bruno Mameli, Ghetto degli Ebrei, Cagliari

Pensi che gli animali di Castello siano finiti?

Eh no, imbocca dopo il Ghetto la discesa di via dei Genovesi e inizia a contare: fermati al 108 e guarda all’insù (5). Noti qualcosa appollaiato sul balcone? Un corvo: sarà finto? Sarà vero? O è uno spaventa-passeri, uno scaccia-piccioni, un fuga-colombe? Io ho raccontato a Matteo che quel corvo si chiama Pensiero, e ha una sorella che si chiama Memoria: ogni mattina escono da quella casa vanno in giro per Cagliari a scoprire cosa succede e la sera tornano dal loro padrone, Odino, si poggiano sulla sua spalla e gli raccontano cosa hanno scoperto.

Il corvo sul balcone, via Genovesi 108

Continuando la passeggiata in Castello, almeno è in discesa, si arriva a un portico che è legato all’apparizione di Sant’Efisio, che salvò i Cagliaritani dalle cattive intenzioni di un uomo che pensò di avvelenare le acque della città: il portico Lamarmora (6). A volte anche l’uomo si comporta da bestia! Possiamo contarlo tra gli animali di Castello?

Portico Lamarmora, Cagliari

E da lì si arriva nella piazza Carlo Alberto (7): ah quanti leoni a guardia del Duomo e del Palazzo di Città! Io ne ho contati 4, chi offre di più? (Magari entrate in cattedrale, sono sicura che troverete altre sorprese!).

Dalla piazza, si imbocca via Lamarmora (8), la via dei mercanti, come si chiamava tanto tempo fa. Infatti è pieno di piccole botteghe di antiquari, che sanno tirare fuori tesori nascosti di oggetti e parole. Se ne cerchi uno in particolare non puoi sbagliarti: in vetrina c’è sempre una bambola della collezione Fontana di bambole e giocattoli! E’ un piccolo museo: Contus des Arrejolas: entrate per ascoltare storie bellissime della Cagliari di  una volta. La riconoscerete perché alle pareti ci sono tante mattonelle: nella parete a sinistra sono tutte quelle originali e catalogate, in quella di destra ci sono le mattonelle che hanno portato qui le persone del quartiere, insieme alle loro storie. E Mercedes saprà pescare quelle che più sapranno incuriosire voi e i vostri bambini.

Ingresso vintage di Contus de Arrejolas

In questa stradina c’è ombra e freschino. Cercate un po’ di sole? Sbucherete presto nella grande piazza del Bastione di San Remy. Ma, provate a indovinare? C’è un nuovo leone che vi aspetta! Guardate bene, poco prima del bellissimo caffé De Candia, l’altrettanto bellissimo Palazzo Boyl (io ho avuto la fortuna di visitarlo in una giornata FAI ed è ancora oggi un ricordo prezioso nella scoperta di Cagliari). C’è una torre incorporata nel palazzo: una volta si chiamava torre del Leone (9), poi divenne torre dell’Aquila. Ma fu ridotta a un rudere, prima dagli inglesi, poi dagli spagnoli e pure dai francesi.

La torre del Leone, inglobata nel palazzo Boyl

E così se proprio volete trovare un animale sulla torre, dovete percorrere via Unversità, e guardare sempre dritto, leggermente in alto: eccolo lì, un bell’elefantino di 30 centimetri. L’elefante è uno dei simboli della nostra città e dei suoi abitanti: testardi ma forti e fedeli.
Ma la sapete una cosa? Il nome della torre dell’Elefante (10) forse forse non deriva da questo piccolo pachiderma mascotte. Addirittura si inizia a ipotizzare che si tratti di un Mammut e non di un elefante. E invece prenda il nome da Ruga Leofantis, che corrisponde alla Via Stretta.

La torre dell’elefante, Cagliari

Et voilà, siamo di nuovo in via Stretta, e si chiude il cerchio, come un girotondo. Il nostro girotondo degli animali di Castello!

 

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